Siamo tutti lottatori in questa arena!
Mia nonna diceva sempre: “se lavori bene e mantieni la parola data, i risultati ci sono e il lavoro migliora”.
Mi piaceva tantissimo passare il tempo con lei e sentire le storie che mi raccontava, mi piaceva ascoltarla parlare.
Mia nonna aveva vissuto la prima e la seconda guerra mondiale, anni folli, è vero, anni pieni di sangue e violenza.
La guerra era finita però e il post guerra era propio come lei me lo descriveva: “se lavori bene e mantieni la parola data, i risultati ci sono e il lavoro migliora”.
A quel tempo era così, “bastava” lavorare bene e rimboccarsi le maniche perchè le opportunità c’erano.
Erano gli anni del boom economico, gli anni in cui l’Italia era distrutta e tutto era da ricostrure, gli anni in cui le aziende italiane inziavano a crescere e nei decenni successivi sarebbero diventate famose in tutto il mondo.
Mia nonna mi guardava con gli occhi amari di chi aveva visto e conosciuto la bruttezza della guerra, ma nei suo occhi c’era anche una luce, la luce dell’ottimismo perchè erano arrivati tempi migliori e il futuro era pieno di opportunità.
Oggi mi guardo intorno e la maggior parte degli occhi che vedo sono sguardi “persi”, “vuoti”.
Lo sguardo di chi vive in un limbo ed è stordito, in uno stato quasi di semi incoscienza, in cui non sai cosa succederà domani, perchè davanti vedi tanta incertezza.
Leggevo un articolo del Sole 24 Ore che diceva che tra gennaio e marzo di quest’anno sono state chiuse 30.000 attività, la Confesercenti il 16 maggio dichiarava che il 27% degli imprenditori commerciali non avrebbe riaperto il 18 maggio, lo scenario che stiamo vivendo e che in tutta probabilità continueremo a vivere nei prossimi mesi è veramente grigio.
Mentre dico questo c’è tanta amarezza in me, la M.L.I. ” Mole Lucidanti Italiene” è nata da cinque anni e il 2020 era iniziato veramente bene, stavamo piano piano e con tantissimo sforzo (e non dico con quanti soldi investiti) entrando in nuovi mercati con un prodotto completamente nuovo fatto con materiali di Riciclo, e poi…tutto si è fermato.
Poi è arrivato il silenzio, il Lockdown, in Italia, nel mondo, ci siamo tutti dovuti fermare e per un’attività come la mia, che ora stava prendendo lo slancio ma non era ancora in corsa, fermarsi significa rischiare di cominciare da capo.
Una parte di me è veramente avvilita, ma l’altra parte di me fa il tifo per la vita, è la parte di me che scalpita, che non vuole stare ferma, che crede e che ha sempre creduto in quello che diceva mia nonna: “se lavori bene e tieni la parola data, i risultati arrivano e il lavoro migliora”.
E’ la parte di me che si accende ogni volta che guardo mio figlio Gabriele di 8 mesi e nei suoi occhi vedo la felicità e l’amore per la vita e l’incoscenza e la gioia, tutte quelle emozioni che ognuno di noi conserva dentro di sè, sotto la paura, sotto l’incertezza, sotto la confusione, sotto il timore, ognuno di noi è quel bimbo che fa il tifo per la vita e crede nell’impossibile.
Io sono per natura un lottatore e nonostante tutto non mi fermo mai…mi puoi fare di tutto ma la mia indole è rialzarmi e combattere…
Bisognerà ricominciare da capo? Ricomicerò.
Bisognerà tenere duro? Lo farò.
Bisognerà lavorare 100 per avere 10? Lavorerò 1000.
E poi chissà, tutto andrà come deve andare.
In bocca al lupo anche a te, che come me sei un lottatore in questa arena.
Luca Moreschi
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